Salute. Librandi (UIL-FPL): tutele omogenee per i lavoratori pubblici nelle zone di contagio del Coronavirus.
“Serve una direttiva della Funzione Pubblica, di concerto con gli altri Ministeri competenti, a partire da quello della Salute, per istituire una cabina di regia unica con l’obiettivo di garantire la sicurezza e l’omogeneità di trattamento economico dei lavoratori pubblici delle zone più colpite dal Coronavirus.” Queste le prime parole di Michelangelo Librandi, Segretario Generale della UIL-FPL ieri all’incontro con il Ministro Fabiana Dadone.
“Chiediamo con fermezza sia per i lavoratori che abitano nella zona “rossa” e che non posso recarsi al loro posto di lavoro, sia per quelli che sono impossibilitati per la chiusura del posto di lavoro stesso, che non ci sia alcune decurtazione in busta paga o assenze giustificate da malattia, ma che, invece, vengano considerati in servizio poiché assenti a cause di “forza maggiore”, le stesse che hanno portato il Presidente della Repubblica a firmare d’urgenza domenica mattina il Decreto Legge n.6/2020”- prosegue il sindacalista, che afferma – “non finiremo mai di ringraziare tutti i dipendenti pubblici che in questo momento stanno fronteggiando questa emergenza nazionale, garantendo i servizi essenziali a tutti noi cittadini, a partire dal personale che sta lavorando incessantemente, con turni massacranti, in prima linea nei Pronti Soccorsi e negli Ospedali del Nord Italia, a cui, torniamo a ripetere, devono essere garantite tutte le tutele previste dalla legge con la tempestiva applicazione dei protocolli sulle misure di alto contenimento, richieste in questo momento”.
“Abbiamo apprezzato le misure previste per promuovere lo smart working, ma siamo pienamente consapevoli che nella pubblica amministrazione i lavoratori non sono stati né mai agevolati in tal senso, né tanto meno si è investito in tecnologia per facilitare il lavoro da casa” continua Librandi, che chiude “in questa fase servono ulteriori sforzi governativi, sia prevendo risorse aggiuntive per pagare le infinite ore addizionali a cui sono costretti i lavoratori, sia avviando assunzioni straordinarie di nuovo personale che possa coadiuvare l’esistente, sia con un’azione capillare di prevenzione e sicurezza che garantisca il diritto alla salute ed il benessere psico-fisico di tutti i dipendenti pubblici”.